Cosa sono i rifiuti sanitari

I rifiuti sanitari e le loro caratteristiche

Vengono tecnicamente definiti rifiuti sanitari tutti quei rifiuti che vengono prodotti dalle strutture sia pubbliche che private in quanto svolgono attività veterinaria e medica, di diagnosi, di prevenzione, di ricerca e di riabilitazione.
Nello specifico i rifiuti sanitari vengono suddivisi in diverse categorie: rifiuti sanitari non pericolosi, rifiuti sanitari pericolosi a rischio effettivo, rifiuti sanitari simili ai rifiuti urbani, rifiuti sanitari che necessitano di sistemi di smaltimento particolari, rifiuti che derivano da tumulazioni e esumazioni ed infine i rifiuti speciali.

A quali norme si fa riferimento quando si parla di rifiuti sanitari?

Il 15 luglio del 2003 con il DPR n.254 è stato approvato il regolamento relativo alla normativa sulla gestione dei rifiuti sanitari con l’obiettivo principale di garantire tutti gli adeguati livelli di salute pubblica e tutela dell’ambiente.
Il provvedimento in questione specifica inoltre le caratteristiche che riguardano la regolamentazione dei rifiuti, in modo tale da rispettare il criterio dell’attribuzione dei codici previsto in materia.

Come vengono gestiti i rifiuti sanitari

Il DPR n.254 del 2003 precisa poi la modalità con cui debba essere gestita ogni singola tipologia di rifiuti sanitari
In particolar modo per quanto riguarda i rifiuti sanitari definiti non pericolosi essi sono soggetti al regime giuridico e alle modalità previste per la gestione dei rifiuti non pericolosi.
L’immondizia invece sanitaria assimilata ai rifiuti urbani, nel caso in cui non dovesse presentare specifiche caratteristiche di pericolosità, si prevede il regime giuridico oltre che le modalità di gestione dei rifiuti urbani.
Diverso è il caso dei rifiuti sanitari pericolosi ad alto rischio infettivo. In questa circostanza infatti l’immondizia dovrà essere interamente gestita prestando attenzione a specifiche precauzioni per evitare il più possibile le infezioni. Tutte le operazioni che comprendono così il deposito preliminare, il trasposto e la raccolta dovranno essere sottoposte scrupolosamente al regime dei rifiuti pericolosi. Gli stessi saranno smaltiti tramite termo-distruzioni oppure sterilizzati per mezzo di impianti autorizzati. 

Le modalità previste per lo smaltimento dei rifiuti sanitari

I rifiuti sanitari che hanno necessità particolari e devono seguire specifiche modalità di smaltimento sono elencati all’interno dell’articolo 2 comma 1, lettera h del DPR emanato nel 2003 n.254. Gli stessi dovranno essere inceneriti e nel caso in cui si tratta di rifiuti organici relativi a parti anatomiche derivanti da piccoli animali da esperimento, occorrerà seguire la procedura prevista per l’immondizia sanitaria pericolosa ad alto rischio infettivo.
I rifiuti ricavabili da tumulazioni ed esumazioni inoltre devono essere raccolti prestando la massima attenzione e avendo cura di separarli dal resto dell’immondizia. Nel caso in cui si rivela necessario garantire una razionalità del trasporto e del sistema di raccolta, potranno essere posti su di un’area apposita situata all’interno del cimitero. Non dovrà mancare inoltre un imballo specifico oltre che il recupero negli impianti autorizzati.
Infine per quanto riguarda i rifiuti sanitari speciali che non comprendono gli assorbenti igenici, devono essere confluiti con le stesse regole e modalità garantite per l’immondizia sanitaria pericolosa.
Tutte queste norme devono essere rispettate con la dovuta attenzione al fine di evitare il propagarsi di malattie o epidemie.
I rifiuti soprattutto se sanitari e se non propriamente suddivisi, rischiano infatti di infettare i pazienti oltre che il pubblico in generale e gli operatori addetti.

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