Bonifica cisterne interrate: criticità e soluzioni

serbatoi interrati

Una cisterna interrata è un contenitore che viene utilizzato per lo stoccaggio delle sostanze liquide derivanti dalle produzioni industriali, per uso commerciale o per provvedere al riscaldamento delle strutture. Anche le cisterne poggiate direttamente sulla superficie terrena sono considerate interrate. Fino a pochi decenni fa, questa tipologia di contenitori era ampiamente utilizzata.

Da impianti geotermici a serbatoi a gas

Tuttavia, negli ultimi anni sono stati sostituiti gran parte da impianti geotermici e serbatoi gas metano. Per molti, pertanto, si pone il problema di dover eliminare e soppiantare tali contenitori oramai dismessi.

Perché, di fatto, questi serbatoi rimangono sul terreno e possono rappresentare un grande pericolo per l’ambiente e per la salute umana. Il rischio è correlato alla possibilità che possa avvenire una fuoriuscita di liquidi tossici che potrebbero disperdersi nell’ambiente.

Questo rischio non è completamente pari a zero in quanto spesso le cisterne sono vecchie e sono realizzate con un materiale metallico molto sottile chiamato lamierino. Quindi, è ovvio pensare che il tempo e l’umidità del sottosuolo potrebbero causare delle falle sulla superficie del contenitore e favorire, pertanto, la fuoriuscita incontrollata di sostanze nocive.

I controlli da effettuare

Coloro che hanno in proprietà questi contenitori dovrebbero preoccuparsi di effettuare regolari controlli per bonificarli. Trattandosi, però, di un’operazione abbastanza delicata è bene rivolgersi ad operatori specializzati in grado di gestire tutta la procedura nel pieno rispetto dell’ambiente evitando qualsiasi versamento non voluto.

Inoltre, spesso le criticità affrontate riguardano anche il rispetto della legislazione e degli aspetti prettamente burocratici, nonché il trasporto e relativo smaltimento dei rifiuti. Prima di effettuare qualsiasi operazione di bonifica delle cisterne interrate, è necessario informare prontamente il Comune e l’Agenzia regionale per la protezione ambientale.

Dopodiché, gli operatori qualificati verificano le condizioni totali del serbatoio e provvedono all’apertura del passo d’uomo, ovvero il boccaporto situato sulla superficie superiore della cisterna.

Da questa apertura le sostanze andranno aspirate e smaltite in determinati specifici impianti con l’apposito rilascio del formulario dei rifiuti. Per comprendere se la cisterna è in uno stato di impermeabilità o meno, i tecnici effettuano una prova di tenuta per rilevare eventuali falle sulla superficie.

Una volta individuati gli eventuali fori, questi ultimi vengono turati. Dopodiché, la cisterna viene riempita gradualmente di materiale come calcestruzzo e un misto di argilla e sabbia. La frequenza della prova di tenuta viene stabilita in armonia con l’età del serbatoio.

Dopo aver effettuato l’operazione per testare la tenuta, si prosegue con una degassificazione dell’intero serbatoio e riempimento con un gas inerte. Al termine dell’intero processo di bonifica viene rilasciata una attestazione di avvenuta bonifica, un certificato che attesta la tenuta della cisterna e una serie di documentazione inerente allo smaltimento dei fondami.

Nel caso in cui il serbatoio viene rimosso, si procede allo scavo e relativa estrazione con specifiche e idonee attrezzature che provvedono alla movimentazione de successivo stoccaggio presso un impianto di smaltimento.

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