Le microplastiche sono una minaccia sempre più reale per la salute umana. Si tratta di minuscole particelle di plastica che vengono ingerite dai pesci e che di conseguenza finiscono sulla nostra tavola.
Il tema è stato affrontato in diversi studi e recentemente è stato trattato anche dall’Università di Catania, in collaborazione con ricercatori dell’Università di Monastir in Tunisia, che ha realizzato lo studio “Microplastiche nel pesce mediterraneo. Uno studio di valutazione del rischio”.
Microplastiche e inquinamento del mare
L’utilizzo di plastica sta avendo un impatto diretto sull’inquinamento del mare, con la conseguente nascita di nuovo ecosistema marino, denominato plastisfera. Questo ecosistema è composto da microorganismi potenzialmente patogeni e dannosi per i pesci e anche per gli esseri umani.
Tali rifiuti plastici, infatti, vanno lentamente incontro a un processo di frammentazione, formando le cosiddette “microplastiche”, cioè piccole particelle di materiale plastico generalmente più piccole di un millimetro e sino a livello micrometrico.
Gli animali ingeriscono le microplastiche, corredate da agenti chimici altamente tossici, come il BPA (bisfenolo A) e il PCB (policlorobifenili), che entrano così a far parte della catena alimentare.
Microplastiche nei pesci: lo studio
Lo studio condotto dall’Università di Catania mira a rilevare e quantificare la presenza di microplastiche in diversi pesci e molluschi commestibili, come sardine, orate, triglie, sogliole e cozze, animali presenti nella costa meridionale del Mar Mediterraneo.
Le microplastiche sono state rilevate attraverso un innovativo metodo di estrazione accoppiato ad un microscopio elettronico a scansione SEM-EDX, evidenziando valori preoccupanti in tutti i campioni esaminati.
In conclusione, i frammenti di plastica tendono a bioaccumularsi nel biota e la loro quantificazione e caratterizzazione nel tessuto muscolare degli organismi marini riflette la loro presenza nell’ambiente acquatico.
I rischi per la salute: cosa possiamo fare
La presenza di microplastiche nei pesci è un fenomeno grave che minaccia l‘equilibrio dell’ecosistema marino. Inoltre, tale fenomeno mette a dura prova la salute ambientale e anche la nostra, poiché i rischi e le conseguenze del consumo di pesce contaminato non sono ancora del tutto chiari.
Cosa fare?
Bastano piccoli gesti quotidiani, come effettuare una corretta raccolta differenziata e affidarsi ad apposite aziende, come Ecol Sea, che si occupano dello smaltimento di rifiuti speciali.