La bonifica delle cisterne interrate per rispettare la legge e l’ambiente

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La bonifica delle cisterne interrate


Con il crescente impegno verso i sempre più attuali temi in materia di tutela dell’ambiente, tra le varie altre cose si è posta all’attenzione la questione della bonifica di cisterne e serbatoi interrati destinati al deposito di sostanze fluide connessi alle produzioni industriali, ad usi commerciali o utilizzate per il riscaldamento anche domestico.

Per ovviare al problema dell’inquinamento del suolo in conseguenza di crepe o perdite di liquidi contaminanti in cisterne deteriorate o addirittura dismesse, le moderne tecnologie attualmente si orientano verso sistemi alternativi e più sicuri, quali gli impianti geotermici e le condutture per gas metano. 
Laddove questo sia possibile, tali metodologie andranno man mano a sostituirsi a quelle più vetuste e pericolose per l’ambiente, quali appunto le cisterne e i serbatoi interrati contenenti liquidi nocivi.

Come bonificare le cisterne interrate? Sistemi adeguati alle normative di legge


Si pone il problema di come trattare cisterne e serbatoi interrati dismessi al termine della loro funzione, che avviene solitamente attraverso la disconnessione delle linee di erogazione ed alimentazione. 
La stessa cosa si fa presente quando si deve identificare il tipo di trattamento in caso si rendano necessari interventi periodici di risanamento su cisterne ancora attive.
All’interno di queste cisterne, infatti, solitamente residua ancora la presenza di sostanze deleterie per l’ambiente che potrebbero fuoriuscire e contaminare il terreno circostante al serbatoio interrato.

A livello normativo, dopo varie vicissitudini e vuoti legislativi, ad oggi non esistono leggi a livello statale per la bonifica o dismissione dei serbatoi interrati, salvo il D.Lgs 152/2006 per i siti contaminati.
La normativa è quindi rimessa agli Enti locali e ARPA territoriali, per cui la situazione a livello nazionale risulta disomogenea tra le diverse regioni.


Interventi di bonifica diversi di fronte a necessità diverse


Posto che la cura dei controlli relativi alle necessità di bonifica spetta ai proprietari dell’impianto, qualora se ne presenti il bisogno corre l’obbligo di rivolgersi ad aziende qualificate e specializzate per questo tipo di interventi, poiché le operazioni di bonifica devono avvenire in completa sicurezza.

Il proprietario, tuttavia, deve preventivamente inoltrare comunicazione alle autorità competenti della volontà di dismettere o bonificare il serbatoio interrato. Si dovrà quindi rivolgere al Comune e, per conoscenza, ad ARPA, entro un termine temporale diverso da regione a regione.
A questo punto è possibile procedere alla bonifica, che avverrà da parte dell’operatore specializzato.
I procedimenti di bonifica si distinguono a seconda che si tratti di risanamento temporaneo o definitivo, oppure di rimozione del serbatoio interrato.

Si ricorre al risanamento temporaneo o definitivo nel caso di cisterne ancora funzionanti ma che abbisognano di revisione. In questo caso l’operatore autorizzato applica un rivestimento anticorrosione o un sistema a doppia parete con intercapedine monitorata, compatibile con il liquido contenuto. A risanamento avvenuto, la ditta esecutrice rilascia al proprietario una certificazione di conformità alle norme tecniche di riferimento. 

Nel caso di rimozione, invece, si procede alla bonifica mediante l’estrazione della cisterna interrata e di ogni struttura ad essa connessa, previa aspirazione dei liquidi residuati all’interno della stessa.
In caso di dismissione, infatti, la scelta preferibile da adottare è la rimozione del serbatoio o della cisterna dalla sede interrata nel terreno oppure, nel caso in cui questa soluzione non si presenti praticabile, procedere alla messa in sicurezza permanente atta a garantire in modo definitivo la tutela dell’ambiente.

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