Chi lavora nell’ambito dei rifiuti speciali sicuramente conosce il MUD, la dichiarazione ambientale obbligatoria per legge che ogni anno deve essere presentata da chi appunto produce, gestisce o smaltisce questi rifiuti. Nell’anno 2022, la legge ha stabilito come termine ultimo di presentazione del MUD 21 maggio. Il motivo di questa data e la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale serie generale numero 16 del 21 gennaio, dove è contenuto il decreto del presidente del Consiglio dei Ministri che fissa appunto in tale data il termine ultimo per la presentazione del documento.
Cos’è il MUD?
Acronimo di modello unico di dichiarazione ambientale, è stato introdotto nell’ordinamento con la legge 70 del 1994. Ha lo scopo di permettere denuncia, tracciabilità e controllabilità di rifiuti prodotti da attività economiche chw sono stati i prodotti nell’anno precedente della dichiarazione presentata. Questo a prescindere che questi vengono trasportati, mediati presso qualcuno, smaltiti o portati al recupero. In tal senso, con il MUD 2022, tutti i soggetti che sono obbligati denunceranno i rifiuti hanno prodotti nell’anno passato. In sostanza, questo documento è una sorta di 730 dei rifiuti. Il motivo per cui esiste è sostanzialmente relativo alla tutela dell’ambiente. I rifiuti prodotti con esso sono spesso davvero inquinanti e poco facile da recuperare. La dichiarazione, ma presentata alla Camera di commercio competente per territorio dove si trova l’attività economica.
A chi tocca l’obbligo di presentare il MUD?
La legge della istituito individua anche i soggetti che sono obbligati a presentare il modello unico di dichiarazione ambientale punto in particolare questo documento si articola in 6 comunicazioni deve essere presentato i soggetti che operano in settori economici e relativi e determinati tipi di rifiuti.
- Si parla innanzitutto del settore dei rifiuti speciali, ovvero tutte quelle aziende che producono o si occupano del trasporto, trasformazione o smaltimento di rifiuti aventi caratteristiche di pericolosità, come nel settore edile o agricolo, oppure per le imprese con più di 10 dipendenti che lavorano materiali non pericolosi trasformandoli in rifiuti pericolosi;
- In secondo luogo ci sono soggetti che trattano i veicoli non più in uso, come lo sfasciacarrozze;
- Le imprese che si occupano di gestire imballaggi;
- I soggetti che sono coinvolti nel ciclo RAEE e che smaltiscono apparecchiature elettroniche;
- Comunicazione dei rifiuti urbani raccolti in convenzione e facente capo a soggetti individuati per legge;
- Infido l’obbligo è in capo a tutti i produttori di apparecchiature elettroniche che sono iscritte al registro nazionale.
Chi è esentato dalla presentazione del modello unico di dichiarazione ambientale?
Naturalmente, oltre coloro che producono rifiuti non pericolosi sono esentati anche tutte le attività che effettuano trasporti per proprio conto rifiuti non pericolosi, attività di demolizione costruzione o di commercio e di servizio. Inoltre, questo obbligo è fatto salvo anche per quelle imprese che producono rifiuti pericolosi ma soddisfano determinati requisiti:
- Innanzitutto le imprese agricole unipersonale;
- Tutti i liberi professionisti che producono dal i rifiuti ma non operano sotto forma di impresa;
- Soggetti che si occupano di servizi alla persona nell’ambito della bellezza come estetisti, tatuatori, podologi eccetera.
Quali sono le sanzioni?
Naturalmente, vista l’importanza ambientale che ha uno smaltimento serio dei rifiuti speciali, si passa da una sanzione di massimo €160 se la comunicazione effettuata entro 60 giorni dalla scadenza, mentre ti può arrivare fino a €15500 nel caso in cui la stessa sia presentata dopo i 60 giorni ovvero sia omessa o mancante del tutto.