Sito contaminato – cos’è

Biesbosch national park, Netherlands

Se ti sei trovato in difficoltà a causa di un sito contaminato e non ti è ben chiaro di cosa si tratta e come affrontare il problema, sei nel posto giusto! Scopriamo insieme di cosa si tratta e quali sono le conseguenze della presenza di un sito contaminato in relazione all’impatto ambientale e alla salute del nostro organismo.

Che cos’è un sito contaminato?

Con l’espressione sito contaminato si fa riferimento ad un area o specifica zona in cui si rileva un’alterazione importante delle caratteristiche del suolo, del sottosuolo e delle acque sotterranee, a causa di azioni compiute dagli esseri umani o, addirittura, ancora in corso. La peculiarità di un sito contaminato è che espone la salute a serio rischio.

Infatti, un sito non è contaminato qualora riguarda il solo abbandono di rifiuti di vario tipo in superficie, a meno essi non abbiano contaminato il terreno o le acque sottostanti l’area interessata. Anche nel nostro territorio nazionale sono presenti diversi siti contaminati da eventi storici, a cui è seguita la messa in sicurezza di tutta la zona.

Quali sono i pericoli di un sito contaminato per la salute e per l’ambiente?

Un sito contaminato può comportare numerosi pericoli sia per la salute degli individui che per l’ambiente. I principali pericoli includono sicuramente l’esposizione all’inquinamento acquatico oppure a sostanze chimiche tossiche, l’ingestione di alimenti contaminati e l’inquinamento atmosferico.

Inoltre, dal punto di vista dell’impatto ambientale, la contaminazione di un sito può anche contribuire alla degradazione dell’habitat circostanze, alla distruzione di importanti ecosistemi, alla riduzione della biodiversità e persino alla diffusione di malattie tra le piante e gli animali. Infine, anche gli animali domestici possono essere esposti ai rischi connessi al sito contaminato, tra cui una maggiore probabilità di contrarre malattie respiratorie o cardiovascolari. Quindi, i siti contaminati possono provocare danni irreversibili all’ambiente e alla salute di ogni organismo vivente.

La bonifica dei siti contaminati

La bonifica dei siti contaminati è una priorità ambientale a livello nazionale e globale. Si tratta, infatti, di un processo che prevede l’individuazione e la rimozione di sostanze pericolose, come materiali radioattivi, sostanze chimiche o altre sostanze attive e potenzialmente dannose, dai siti naturali o artificiali. La bonifica può essere eseguita in modo diretto, con l’utilizzo di tecniche di rimozione fisiche innovative come la demolizione, la rimozione del terreno, la bonifica biologica o l’isolamento.

In alternativa, può essere effettuata mediante misure indirette, come l’utilizzo di tecniche per limitare la diffusione delle sostanze contaminanti o per ridurre il rischio di contaminazione delle aree circostanti. In ogni caso, la bonifica dei siti contaminati è intesa come un processo di monitoraggio permanente per garantire che essi non continuino a creare danni a lungo termine.

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