Le diverse tipologie di amianto: caratteristiche, usi e rischi

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L’amianto è un termine generico che indica un gruppo di minerali fibrosi naturali appartenenti alla classe dei silicati. Queste fibre, estremamente sottili e resistenti, sono state largamente utilizzate in campo industriale e civile fino agli anni ’90 per le loro eccellenti proprietà isolanti, termoresistenti e fonoassorbenti. Tuttavia, l’esposizione alle fibre di amianto, soprattutto se inalate, è stata collegata a gravi malattie respiratorie, rendendolo oggi uno dei principali agenti cancerogeni ambientali riconosciuti.

Spesso si parla di “amianto” come fosse una sostanza unica, ma in realtà ne esistono diverse tipologie, ciascuna con caratteristiche fisiche, chimiche e applicative specifiche. Comprendere queste differenze è fondamentale per valutare il rischio legato alla sua presenza nei materiali e negli edifici.

Classificazione dell’amianto

Dal punto di vista mineralogico, si suddivide in due gruppi principali:

  • Amianto serpentino
  • Amianto anfibolo

Vediamoli nel dettaglio.

1. Amianto serpentino: Crisotilo (amianto bianco)

Il crisotilo, noto anche come amianto bianco, è l’unico rappresentante del gruppo dei serpentini ed è il tipo più utilizzato al mondo (oltre il 90% del totale impiegato). Ha una struttura fibrosa curva e flessibile, che lo rendeva particolarmente adatto alla filatura e alla tessitura.

Caratteristiche:

  • Colore bianco-grigiastro
  • Fibre morbide, flessibili e resistenti
  • Alta capacità di isolamento termico ed elettrico

Principali usi:

  • Tessuti ignifughi
  • Guarnizioni per impianti termici
  • Frizioni e freni per auto
  • Rivestimenti per tubature
  • Materiali da costruzione (intonaci, cemento-amianto)

Rischi per la salute:
Anche se alcune fonti lo considerano meno pericoloso rispetto agli anfiboli, il crisotilo è comunque altamente cancerogeno, soprattutto se le fibre vengono inalate per periodi prolungati.

2. Amianti anfiboli

Gli anfiboli sono un gruppo di minerali dalla struttura rettilinea e rigida, con fibre più sottili e fragili rispetto al crisotilo. Sono considerati generalmente più pericolosi, perché le loro fibre penetrano più facilmente nei polmoni e hanno una maggiore resistenza alla dissoluzione.

Le principali varietà di amianto anfibolo sono:

a) Crocidolite (amianto blu)

È il tipo di amianto considerato più pericoloso in assoluto per la salute umana.

Caratteristiche:

  • Colore blu intenso
  • Fibre sottili, rigide e particolarmente penetranti

Principali usi:

  • Isolamenti per turbine e caldaie
  • Spruzzature ignifughe
  • Cemento-amianto ad alta resistenza

Rischi:
La crocidolite è associata a un elevato rischio di mesotelioma pleurico e altre gravi patologie respiratorie, anche a basse esposizioni.

b) Amosite (amianto bruno o grigio)

Secondo per pericolosità solo alla crocidolite, era spesso impiegato per la sua elevata resistenza al calore.

Caratteristiche:

  • Colore bruno-grigiastro
  • Fibre dure, fragili e rettilinee

Principali usi:

  • Lastre di isolamento termico
  • Pannelli per pareti e controsoffitti
  • Materiali isolanti in edilizia

Rischi:
Come la crocidolite, l’amosite è altamente cancerogeno e può provocare danni polmonari irreversibili.

c) Tremolite

Non è mai stato utilizzato in forma pura, ma può essere presente come contaminante in altri minerali, come talco o vermiculite.

Caratteristiche:

  • Colore variabile dal bianco al verde
  • Fibre molto sottili e appuntite

Usi:
Compare accidentalmente in alcuni prodotti di consumo (cosmetici, isolanti, materiali da costruzione).

Rischi:
Altamente tossico e potenzialmente pericoloso, soprattutto se presente in materiali di uso quotidiano.

d) Actinolite e Antofillite

Anche questi due tipi non hanno avuto impieghi commerciali diffusi, ma si trovano come contaminanti o in rari prodotti isolanti.

Caratteristiche:

  • Colori che variano dal verde al marrone
  • Fibre più grosse ma comunque pericolose

Rischi:
Pur meno diffusi, comportano gli stessi rischi sanitari degli altri anfiboli, in particolare nei casi di esposizione accidentale.

Amianto friabile e compatto: un’altra distinzione fondamentale

Oltre alla classificazione mineralogica, è importante distinguere l’amianto in base alla friabilità, ovvero alla facilità con cui le fibre si staccano dal materiale.

Amianto friabile

  • Le fibre possono essere facilmente rilasciate nell’ambiente anche con minime sollecitazioni.
  • Si trova spesso in isolanti spruzzati, intonaci e rivestimenti.
  • Richiede bonifiche urgenti, perché è altamente pericoloso.

Amianto compatto

  • Le fibre sono legate in una matrice solida (es. cemento, plastica, resine).
  • Meno pericoloso se integro e non deteriorato, ma comunque soggetto a monitoraggio.
  • L’eternit è un esempio classico di amianto compatto.

Implicazioni per la salute

Tutte le tipologie di amianto sono considerate cancerogene di classe 1 secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Le malattie associate all’esposizione sono:

  • Asbestosi: fibrosi polmonare progressiva causata dall’accumulo di fibre nei polmoni.
  • Mesotelioma: tumore maligno della pleura o del peritoneo, tipicamente legato all’esposizione ad anfiboli.
  • Carcinoma polmonare: può insorgere anche dopo esposizioni moderate.

Il rischio aumenta con la durata e l’intensità dell’esposizione, ma non esiste una soglia di sicurezza.

Conoscere per una maggiore consapevolezza

Conoscere le diverse tipologie è essenziale per identificare correttamente i materiali contenenti fibre pericolose, valutarne lo stato di conservazione e pianificare eventuali interventi di bonifica. Ogni tipo di amianto presenta caratteristiche specifiche, ma tutti rappresentano un grave rischio per la salute pubblica se non gestiti correttamente.

A distanza di oltre trent’anni dalla messa al bando dell’amianto in Italia, la conoscenza e la prevenzione rimangono le armi principali per evitare nuove esposizioni e proteggere le generazioni presenti e future.

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